ciao amici, sulla carta Tre punti, in realtà ci sarà da soffrire... Discutiamone sul Blog https://blogs.blogmilan.com/
Volevamo capire che fine avremmo fatto dopo l’epoca berlusconiana.
Con il cinese il fuoco di paglia di un mercato tra i più ricchi di sempre che ha migliorato il livello della squadra, ma la Società non c’era, ha fatto disastri economico/finanziari lasciati in eredità.
Ci è voluta un po’ di pazienza per uscire dal pantano, adesso la bonifica è stata quasi completata ed il Milan che era retrocesso in sesta pagina sui quotidiani sportivi, è tornato protagonista.
Probabilmente a Torino giocheremo con la migliore formazione, con l’elettrico belga che riprende il suo posto in fascia destra e Diaz che si riaccomoda in panchina.
Servono i gol, tanti, dei nostri attaccanti. Non solo quelli di Giroud, Rebic ed Ibra, ma anche quelli di Leao, anche lui a secco da troppe partite.
Il portoghese, ancora con una pesante causa da definire, non è esente da valutazioni riguardo al futuro.
Se davvero ci sono offerte vicine ai 70 milioni ci penserei sicuramente perché è un giocatore con grandi potenzialità, ma con cronica discontinuità (in partita ed in stagione).
Leao ha limiti che reputo strutturali e con quella cifra si prendono 2 giocatori giovani di alto livello (per esempio Asensio e Botman). A quel punto si potrebbe tentare l’assalto a Sanches e Scamacca (si parla anche di Dybala), mentre Origi può giocare anche a sinistra alternandosi con Rebic.
Vincere lo scudetto ci metterebbe in una posizione migliore anche per quanto riguarda le scelte dei giocatori.
In ogni caso sono ottimista sul nostro futuro…ed era ora!
Maignan
Calabria, Tomori, Botman, Theo
Tonali, Bennacer
Asensio, Sanches, Leao
Scamacca
Florenzi, Kalulu, Kjear, Parisi
Adli, Pobega, Krunic
Saelemaekers, Rebic, Origi
Giroud
La cosa interessante è che le risorse per il mercato saranno liberate da giocatori che non sono in rosa come Hauge, Pessina, Duarte, Conti, Caldara, Paqueta, Castilleyo…e da altri che hanno inciso poco come Bakayoko, Kessie e Romagnoli.
Anche Ibra se rimarrà inciderà ancora meno sui costi.
Quindi la formazione che ho ipotizzato sopra è largamente alla nostra portata.
Ciao Fm.
La mia opinione è che Zlatan a 41 anni non può e non dovrebbe più essere determinante nel progetto.
Se rinnova a 2,5 milioni, (con decreto crescita) come pare gli venga proposto e se deciderà anche solo 3/4 partite… sarò contento.
In ogni caso lo ricorderò con grande piacere.
Ciao Ezio ,
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Al netto di tutti i torti e delle sfortune, rimane un grande rammarico (ed un po’ di rabbia) per aver perso punti stupidamente nel momento “caldo” del campionato.
Ci siamo fatti fermare da un cambio allenatore della Salernitana e dalla volontà dei bolognesi di fare un regalo a Sinisa.
Regalo che poteva essere fatto dopo (se noi lo avessimo imposto), che poi che “regalo” è?
Non hanno nessun obiettivo sensibile essendo lontani sia dall’Europa che dalla retrocessione.
Così come non vedo motivazioni particolari nel Torino, Verona, Sassuolo, forse anche Fiorentina ed Atalanta quando le affronteremo.
Contro di noi sembra che non sbagli nessuno, che ci sia un premio aggiuntivo per chi riesce a fermarci (oltre a fare la propria onesta partita).
Non sono state sufficienti nemmeno le vittorie di Napoli ed Inter per farci entrare in campo con la massima determinazione.
Pioli quando arrivò si espresse con una frase ad effetto: “sembra quasi che al Milan pareggiare, vincere o perdere sia la stessa cosa”.
È la stessa osservazione che si potrebbe fare dopo Spezia, Udinese, Salernitana e Bologna.
Errori gravi di mentalità che non sono stati corretti.
Lascia anche pensare che siano stati commessi con quasi tutta la rosa a disposizione.
Calciomercato, calciatori, tecnico, campionato, match europei, e tutto sul Milan.
Fonte Gazzetta
Il Milan è il primo brand calcistico italiano in Usa e Cina
Uno studio di YouGov conferma la leadership del marchio rossonero tra i club di casa nostra e nei mercati strategici esteri più importanti
Francesco Pietrella
Appeal e tradizione, soprattutto all’estero. Il Milan è il brand calcistico italiano più apprezzato in Cina e negli Stati Uniti. L’ha svelato lo studio “FootballIndex” pubblicato da YouGov, gruppo internazionale di ricerche che analizza i vari aspetti legati ai brand di calcio. Il Milan, tra Pechino e Washington, si è piazzato al primo posto tra le squadre italiane, seguito da Inter, Juve e Roma. I più seguiti in assoluto? United negli Stati Uniti e Real in Cina (dove i rossoneri sono terzi). Rossoneri primi, quindi, anche in Italia.
CRESCITA—
Negli ultimi 24 mesi il Milan ha consolidato e incrementato il proprio appeal internazionale. Merito dei risultati sul campo, certo, di nuovo in Champions dopo sette anni d’assenza e ora primo in campionato, ma anche fuori. La visione strategica, l’innovazione e il coinvolgimento emotivo con i tifosi hanno contribuito a far crescere il brand AC Milan nei due paesi chiave. Questi i dettagli: rispetto all’annata 2020-21, in Italia, i rossoneri sono passati da un punteggio di 20,9 a 21,2. Negli Stati Uniti invece, sempre in un anno, si è passati da 3,1 a 5,9. Un’impennata di quasi tre punti. Ottavo club in generale dopo United, Real Madrid, Manchester City, Liverpool, Chelsea e Bayern. L’Inter è decimo, la Juve dodicesima. Chiude la Roma al quattordicesimo posto.
VALORE— In Cina, infine, è stato confermato l’ottimo punteggio dell’anno scorso (15,3). Il Milan è la terza squadra italiana, prima di lui solo Real e Barcellona. L’Inter è quarta (12,6, cresciuta di 0,4). La Juventus ottava (10, diminuita di 0,9). Tredicesima la Roma (6,1, rispetto ai 5,7 della stagione scorsa). “FootballIndex” studia nel dettaglio gli aspetti che costruiscono la forza di un marchio calcistico, ovvero l’indice di salute del brand visto sopra nei ranking è costituto da alcuni indicatori come la percezione dei club: qualità dei giocatori, staff tecnico, la gestione manageriale, la cultura del tifo, la tradizione e l’espressione di un gioco avvincente.