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Ah, ecco, ‘acquisti importanti’, non ha detto ‘big’. Mi sembrava strano. Con ‘big’ si intende riferirsi a giocatori vicini a essere ‘top’, non ancora conclamati come tali o rientrati dall’esserlo per consunzione o altri problemi: Vlahovic o Dybala, ad esempio. Acquisti importanti sarebbero senz’altro quelli di Origi, Botman e Sanches, o anche quelli di un Berardi o uno Scamacca.
Quello che ho notato io questa mattina e che mi ha un poco inquietato è la parte della mancata comunicazione con Elliott in primis e con la nuova proprietà poi. Il fatto che sottolinea Maldini che ne l’AD ne Elliott stessa abbiano mai detto nemmeno una parola al bar durante il caffè senza bisogno di ricorrere a riunioni ufficiali mi lascia molto perplesso. Per prima cosa cresce la mia stima per lo scudetto conquistato, un vero miracolo dato che evidentemente non c’era tutta questa armonia come io stesso credevo. Come secondo appunto evidentemente Elliott è realmente interessato al solo mero business e tratta il Milan come tale senza metterci un minimo di passionalità o cuore; spero che con Redbirds sia differente altrimenti non vedo prospettive così grandi di crescita.
Io credo che big alla Mbappe’ o Vlahovic, o Lukaku, possano permetterseli quelli che fatturano 500 milioni l’anno, non ancora il Milan.
Poi accade che anche con Messi non si vinca la Champions, come non l’abbiamo vinta noi ad Istanbul malgrado una squadra stellare.
Secondo me in alcuni passaggi dell’intervista Paolo ha parlato più da tifoso che da dirigente.
Non avrei detto “tra le prime 7 in Italia”, semmai tra le prime tre, che può anche voler dire “primi”.
Vogliamo un Paul Singer passionale?
Non lo è. Sarebbe come volere Maldini un po’ bischero alla Cassano.
Per me uno strozzino non ripiana centinaia di milioni da perdite di bilancio incassando l’elemosina dalle cessioni dei giocatori che ha (quelli non determinanti), non rinnova a Theo se può ricavare 50 milioni, non riscatta Tomori per 29, non offre 16 lordi a dollarumma per non perderlo, non chiude l’ultimo mercato estivo con un -70.
Mi spiace Paolo, i tuoi meriti sono enormi, ma anche la Proprietà ne ha.
Mi si raggela il sangue. Abbiamo appena vinto uno Scudo contro ogni pronostico e molto prima del previsto, con il plus impagabile di averlo strappato ai cuginastri, ed ecco che sembra sfaldarsi il sodalizio. Maldini, un pilastro del grande successo ottenuto, si mette di punta verso la proprietà, che intanto pensa di fare del Milan una specie di lido romagnolo, dove si vende l’ingresso a caro prezzo ma il mare è di m***a. Si torna a soffrire, maledizione, dopo neanche una settimana!
Ciao amici,
Brutta giornata, brutta perché ci sono rimasto male a leggere questa intervista,
Domenica sera baci e abbracci tra tutti, dirigenza, calciatori, società,
e oggi sembra un ricordo lontano,
Paolo, potevi evitare questa intervista, fa’ male al Milan, ai tifosi ed è sinceramente inutile, passare dalla Gazzetta per lanciare messaggi alla proprietà, una mossa che non condivido, spero si risolva al meglio ma rimane un senso di malessere a pensarci.
Concordo con Stefano e FM.
Non capisco!
Non ora!!
Perchè??
Una frattura non ha senso. Una campagna acquisti bloccata è un suicidio.
Una dirigenza che ha vinto il campionato tenuta sulle spine è assurdo!
Un’intervista alla Gazza è da rottura annunciata (alla Boban??)
Perchè tutto ciò accade??
Pelle57
Sinceramente non vedo campagne di trasferimento bloccate.
Una sospensione di qualche giorno nelle trattative non cambia niente.
Non capisco nemmeno perché chi investe 1300 milioni (più quelli che verranno per lo stadio) debba avere disinteresse per quello che acquisisce.
Hanno solo detto che “non si vince ad ogni costo”.
Spesso si esagera nelle critiche e nelle preoccupazioni preventive a rischio di non godersi il positivo che scorre.
Mi spiace abbia esagerato anche Paolo che in questa occasione ha mostrato il peggio del suo carattere: permalosità ed un pizzico di altezzosità.
Lui è un grande (anche come dirigente), un mito per la nostra storia, ma non deve esagerare. Qualche appunto alla proprietà lo si può fare anche a 4 occhi con Gazidis (in settimana è stato anche a contatto con Paul e Gorgon Singer).
Deve capire che in un affare da 1300 milioni non possono chiedere il permesso a lui e non può essere lui a valutare se sono i giusti acquirenti.
A tempo debito gli illustreranno i programmi e lui valuterà se starci o meno.
Vale sei ottimista e così mi piace perchè dopo aver vinto un campionato bisogna essere ottimisti.
L’ulima parte dell’intervista di Maldini segna però, se non una frattura, almeno un’incrinatura tra la proprietà e la dirigenza.
Non ne capisco le ragioni, ma ne intravedo i pericoli.
Pelle57
Può darsi, Pelle57, ma al momento niente che non possa ricomporsi.
Diciamolo chiaramente, Paolo capisce di calcio e giocatori, è una garanzia per tutti i milanisti perché in lui scorre sangue rossonero e quello che fa (anche quando sbaglia) ha come unica intenzione il bene del Milan.
Però non credo rimarrà in dirigenza per decenni perché nei confronti delle proprietà di Club si pone quasi come controparte, come colui che, essendo garante dei tifosi e del milanismo, pretende un confronto diretto alla pari.
In un’azienda non può funzionare in questo modo, ci sono dei ruoli e delle subalternità.
Lui dice giustamente ai proprietari “io rimango solo alle mie condizioni”, possono collimare come anche no e non è detto che se non collimano gli altri siano “nemici” del Milan.
Semplicemente a volte si possono avere visioni differenti.
P.s. mi nausea leggere alcuni sedicenti milanisti: idiozie, illazioni, sparate condite da ignoranza crassa, falsità consapevoli.
Il calcio è popolare, il web è spesso ridicolo e vomitevole.
Nell’intervista di ieri Maldini dichiara che non parla pubblicamente di torti subiti dagli arbitri perché ritiene corretto farlo nelle sedi appropriate (e sono completamente d’accordo con lui); unica eccezione Udine dove, non ottendo alcun riscontro dalla’AIA, fece dichiarazioni pubbliche. Dichiara poi che la dirigenza attuale cioè Elliott non ha rispetto di lui e Massara e del loro lavoro (senza dilungarsi il succo del discorso è questo); utilizzando lo stesso metro della prima parte d’intervista evidentemente ha chiesto spiegazione all’interno, non ha avuto risposte ed ha quindi esternato pubblicamente il suo disagio, molto probabilmente la cosa è andata così. Questa volta però non è un errore, Paolo non è stupido ed ha anche un po’ di esperienza cresciuta in questi ultimi anni; questa è una mossa precisa, nessuno di noi riesce a comprenderne bene lo scopo ma credo che i frutti li vedremo a brevissimo; spero solamente che siano buoni ed abbondanti per il Milan (e per Maldini/Massara).
Il mio appunto sulle dichiarazioni di Maldini riguarda i toni che per un personaggio pubblico sono sostanza.
Sicuramente potevano informarlo su una trattativa ben avviata di cessione, prima che ne parlasse la stampa.
Sicuramente il suo contratto poteva essere rinnovato mesi addietro (lo meritava comunque) oppure avrebbero potuto certificarne la volontà in attesa dei tempi tecnici.
Però parlare di “rispetto”, di “limbo”, di “mantenimento”, rivangare la vicenda Boban e quella frase “così non va bene” di solito la dice il proprietario.
Anche Boban aveva sbagliato (l’aspetto legale sul quale ha vinto è una cosa diversa).
Prendere contatti con il crucco senza passare dalla loro autorizzazione (ma anche senza nulla di definitivo) non mi sembra una cosa così grave.
Gazidis è pur sempre l’AD.
Io vedo una qualche altezzosità nei comportamenti di Boban ed ora di Paolo.
Rientri nei ranghi, sarà meglio per tutti.
Mah, chissà che l’uccello non si dimostri essere una vera gallina rossa dalle uova d’oro.. Lo capiremo tra pochissimo, e cioè dal colloquio che Cardinale avrà con Maldini non appena acquisito il controllo della società. A questo punto mi pare di poter considerare quello di Paolo un ‘caveat’ proprio a Redbird, così da me molto liberamente tradotto: ‘Già ho dovuto sopportare l’arroganza dei Singer e di Gazidis, tenendo calmi i tifosi, unita la squadra; ho persino contribuito in modo concreto a vincere uno Scudetto non programmato. Ora attento a chi arriva, perché se vedo ancora atteggiamenti poco rispettosi, e progetti poco milanisti, comincio a rovesciare i tavoli anch’io!’.
Buongiorno.
Intanto 👋👋 Perisic.
La cosa ovviamente passa quasi sotto silenzio…e figurarsi.
Un giocatore del Milan che lascia attira discussioni per mesi, polemiche, invettive di ogni tipo verso la Società, (ditemi un po’ se non è vero) qui parliamo, per loro di uno dei migliori in stagione, andrà via per una differenza minima rispetto alla proposta degli indebitati cinesi.
Che schifo questi continui attacchi senza sconti al Milan, senza reali motivazioni, per questioni che ormai sono diventate “la norma”.
Saluta Perisic, Insigne, Messi, Dybala e mille altri, altri ancora sono stati su punto di farlo (Brozovic su tutti per restare a quelli là).
Poi magari hanno la FORTUNA che il Chelsea gli conceda in prestito Lukaku (ormai in rottura in Inghilterra) ed allora diventano dei geni (anche se poi venderanno Bastoni e De Vrj).
Gestire una Società di calcio è difficile per chiunque, perdere decine di milioni ogni anno non fa piacere a nessuno, lo fa per tempo limitato chi ha soldi da gettare o chi ne ha un ritorno di visibilità.
Il mio sogno è che si avverino le operazioni che la gazzetta ha posto come preferite da Maldini:
Bremer
Sanches
Zaniolo
Oltre ad:
Origi
Adli
Pobega.
Ciao a tutti 😉
Si sa che il Milan dà fastidio a molti,
Ma significa che ci temono, e come dargli torto, stiamo tornando grandi e la cosa spaventa 👍
Ad ogni modo a giorni Origi dovrebbe essere milanista, poi speriamo di avere buone notizie sulla nuova proprietà,
e che Maldini farà parte dei progetti,
scrivono che entro fine settimana di saprà qualcosa
Io vedo positivo.
Intanto 10 milioni di plusvalenza per Hauge coprono più di un anno dei costi per Sanches.
Altri 10 potrebbero arrivare dal trasferimento di Paqueta.
Altri 10 sono quelli che libera a bilancio la partenza di Kessie.
L’addio di Romagnoli permette di dare 6 netti a Leao senza aumentare il monte ingaggi.
Altre risorse probabili da Caldara, Duarte, Castilleyo.
Pedine di scambio Colombo, Lazetic, il neo promosso Brescianini, forse anche Daniel.
Ibra avrà un ingaggio meno oneroso.
Questi, di base, i movimenti dei giocatori che libereranno risorse economiche.
Ma quello che più importa è che aumenteranno i ricavi:
più soldi dagli sponsor.
più merchandising.
più soldi dai diritti tv.
più soldi dalla Champions.
Supercoppa.
Ingressi stadio senza limitazioni.
Saranno cifre importanti che si aggiungeranno al fatturato già in crescita.
Quindi mi aspetto un mercato degno di nota, con innesti di qualità per una rosa sempre più forte…..e tutto questo senza indebitamenti, nel rispetto della sostenibilità che è garanzia di continuità.
Esatto Vale, io sono fiducioso 👍
Intanto si conoscono le date del ritiro:
Dalla Gazza
Ufficializzato il primo test stagionale per il 16 luglio in Germania. Dal 23 al 30 squadra al lavoro a Klagenfurt
Il giorno da segnarsi sul calendario per i tifosi rossoneri è sabato 16 luglio, quando i rossoneri sfideranno il Colonia in Germania, al RheinEnergieStadion. Fischio d’inizio alle ore 19. In palio l’undicesima edizione della Telekom Cup, il Colonia ha chiuso settimo in Bundesliga, qualificandosi per la Conference League.
RITIRO AUSTRIACO
La stagione rossonera prenderà il via ufficialmente lunedì 4 luglio, con il raduno a Milanello in anticipo di una settimana circa rispetto alle date consuete per via della prima parte di stagione super compressa dalle esigenze dettate dal Mondiale in Qatar. Fra le novità di questa estate, una settimana di ritiro a Klagenfurt, in Austria, dal 23 al 30 luglio.
Sapete cosa? Origi mi piace! Avrà giocato poco, ma è giocatore skillato, veloce e col fiuto del gol. Li fa in tutti i modi: tap-in, tiro dal limite, colpo di testa, incrociati, in acrobazia. È grosso quasi quanto il connazionale Lukaku ma più veloce e più tecnico. Può essere il nostro nuovo centravanti, se si adatta bene. I cartonati si riprendessero pure il loro omone, noi avremo il nostro.
È fatta. Un nuovo propritario. Un nuovo padrone. Un nuovo fondo. Nuove persone. La ruota gira ancora
Questa volta con Elliot è andata di lusso: un secondo posto e :uno scudo in tre anni, nessuno lo avrebbe mai detto.
Speriamo continui così anche con Red Bir’uccello rosso ??chissà se ha un signifi ato particolare…???)
Pelle57
Calciomercato, calciatori, tecnico, campionato, match europei, e tutto sul Milan.
Intervista alla Gazzetta:
Sul primo pensiero dopo lo Scudetto: a chi è andato? “A mamma e papà, spero che lassù possano essere orgogliosi di me”.
Su cosa avrebbe potuto dirgli papà Cesare: “Forse nulla, solo una pacca sulla spalla o un abbraccio. Era di poche parole soprattutto con me. Nel tempo si è molto ammorbidito e ci siamo confrontati di più. D’altra parte sono di poche parole anche i miei due figli. Come lo sono stato io quando giocavo: parlare era una forzatura, cercavo di farlo il meno possibile”.
Sui festeggiamenti con suo figlio Daniel: “A Reggio Emilia durante la premiazione a un certo punto ho sentito lo speaker che annunciava il 25, Florenzi. Allora ho realizzato e mi sono detto: ‘Adesso tocca a Daniel, che bello’. L’ ho visto venirmi incontro con gli occhi bassi. Non mi guardava dritto. Lo sapevo, fa sempre così. Ci siamo dati un cinque un po’ sfuggevole. Il giorno dopo l’ho rivisto qui in salotto. Gli ho detto: ‘Oh Dani, complimenti’. Ci siamo abbracciati. Ed è finita lì”.
Maldini su che posso occupa questo Scudetto dopo i sette vinti da giocatore del Milan: “È il primo trionfo di una nuova vita. Stavolta non ho giocato con velocità e tecnica ma con la testa e i miei valori. Lo considero bellissimo. Una cosa lo accomuna agli altri titoli vinti: la passione per il Milan e il calcio”.
Su questo Scudetto: più capolavoro o miracolo? “Direi un capolavoro. È la vittoria delle idee, della volontà e dello spirito di gruppo. Siamo rimasti due anni al vertice riuscendo a fare qualcosa di super contro le previsioni. E non è banale il fatto che negli ultimi 20 anni il Milan di scudetti ne avesse vinti solo due. Ecco perché ci dà tanto orgoglio”.
Maldini sullo Scudetto del Milan definito sorprendente: “Direi di sì. È simile al titolo conquistato con Zaccheroni nel 1999. Ma è venuto con meno investimenti e più idee”.
Sul titolo perso dall’Inter: “Sono opinioni. Dico che abbiamo fatto 86 punti. E solo una volta nella storia dei campionati a tre punti il Milan era riuscito a fare di più. E vorrei aggiungere che l’entusiasmo che abbiamo registrato nei tifosi era dovuto anche al gioco che la squadra ha espresso e al coraggio che abbiamo dimostrato. Anche nelle scelte di mercato. Questo inverno avevamo Kjær fuori per infortunio e Tomori che si è lesionato il menisco. Non c’era budget. Potevamo prendere un giocatore in prestito per tappare il buco. Invece abbiamo dato fiducia ai nostri giovani. Perché sappiamo che ci possono garantire tanto”.
Maldini sul segreto di questo Milan: “Dal 2019 a oggi abbiamo preso 21 giocatori. Un mix di ragazzi esperti e molti giovani. Io e Massara abbiamo raccontato a ognuno di loro la storia di un progetto che poi si è realizzato. Dunque siamo stati credibili e questa è una parte importante del nostro successo. Naturalmente erano storie diverse. A Zlatan, per esempio, abbiamo chiesto di darci quello che in questo momento poteva portare al gruppo. Per un giovane come Kalulu il discorso è stato: ‘I primi sei mesi guarda e impara. Sei nella patria della difesa, memorizza tutto. Prima o poi l’occasione arriva’”.
Sulla soddisfazione più grande che sta avendo in questo lavoro: “Il rapporto personale che ho instaurato con i giocatori. La maggior parte di loro sono giovani che avevano bisogno di una guida. Molti mi considerano come un secondo padre”.
Sul figlio Daniel nello spogliatoio: situazione difficile da governare? “No, perché è un bravissimo ragazzo che sa stare al suo posto. Viene apprezzato per quello che è. E poi il campo parla chiaro. Se tu non sei adatto per quel tipo di livello i tuoi compagni lo riconoscono subito. Questo per Daniel non succede. Poi è chiaro che deve crescere ma la sua autonomia di pensiero e di vita è chiara all’interno del gruppo”.
Sul gol di mano dell’Udinese con Destiny Udogie, unica volta che ha alzato la voce: “Ogni tanto dire le cose come stanno serve. Io lo faccio poco perché preferisco chiedere spiegazioni ai responsabili arbitrali in separata sede. E quasi sempre c’è apertura al dialogo. Quella volta non fu così e allora decisi di parlare. Comunque in generale non ci piace lamentarci perché questo può creare degli alibi ai giocatori e rischia di innestare nel pubblico qualcosa di non positivo”.
Sui momenti di frustrazione perché non ha ingaggiato un giocatore avuto tra le mani: “Certo. I ventuno calciatori che sotto la mia gestione diretta abbiamo preso a titolo definitivo hanno comportato una spesa netta tra entrate e uscite di 75 milioni. Quando ho deciso di rimanere dopo l’addio di Leonardo avevo in testa un budget più alto. Poi l’idea di fare le cose, ma di farle non per forza ma perché sei convinto deve prevalere su quella di spendere ciò che hai. Se posso far risparmiare il club lo faccio. E questo ha fatto si che la mia visione è completamente cambiata. Ho capito che ai giovani devono essere date delle opportunità. Però è necessario far sentire loro la fiducia soprattutto nei momenti difficili. Cosa che a me, da ragazzo, non è mai accaduto”.
Su Mike Maignan: “Ci siamo affidati al parere di Dida, Ragno e Betti, i nostri preparatori dei portieri. Quindi parlando con lui abbiamo capito cosa aveva in testa, la sua personalità, la voglia di vincere come nessun altro”.
Su Gianluigi Donnarumma: ha scritto per complimentarsi? “No, ma durante l’anno ci siamo sentiti e poi visti alla festa dei 40 anni di Ibra. Se si è pentito? Non lo so, spero comunque sia felice. Ha dato tanto al Milan”.
Sui paragoni tra Sandro Tonali ed un suo compagno del grande Milan: “Dicevano potesse essere il nuovo Pirlo ma lui si sentiva come Gattuso. Direi che ha le caratteristiche di entrambi. Il primo anno ha vissuto in una situazione molto difficile. Veniva da un infortunio e ha patito la pressione di essere nel suo club preferito. Questo l’abbiamo capito tenendolo con noi. I risultati si sono visti”.
Su Stefano Pioli, da ‘Normal One’ a speciale: “Già essere normali nel 2022 è qualcosa di speciale. Stefano lo conoscevo perché ho giocato con lui nell’Under 21 e ho sempre avuto stima dell’uomo e dell’allenatore. Dal di fuori mi è sempre piaciuto. Ciò che mi ha sorpreso è l’intensità di trasmissione delle sue idee e l’energia che ci mette a Milanello. Io gli ho detto più volte: ‘Puoi cambiare tutti i sistemi di gioco che vuoi ma non perdere questa energia che per noi è vitale’. E guardate che è anche duro nelle cose che dice. Questa cosa mi piace tantissimo”.
Sul confronto tra le questioni tecniche: “Con Massara ci sediamo spesso assieme a lui per cercare di migliorare qualcosa. Lo facciamo soprattutto quando le cose vanno bene perché si è più aperti al dialogo”.
Su Massara uomo giusto per aprire un ciclo: “Sicuramente lui è una componente importante. Poi naturalmente ci deve essere la volontà del club di aprire un ciclo. Oggi il Milan con una visione strategica di alto livello può andare a competere il prossimo anno con le più grandi. Se invece si scegliesse una visione di mantenimento, senza investimenti, senza un’idea da Milan rimarremmo nel limbo tra le migliori sei o sette squadre in Italia per tentare di rivincere lo scudetto e qualificarci per la Champions. Per questo è il momento che la proprietà, Elliott o quella che potrebbe arrivare, chiuda il triennio e capisca che strategia vuole per il futuro. Con due o tre acquisti importanti e il consolidamento dei giocatori che abbiamo possiamo competere per qualcosa di più grande in Champions”.
Sull’indicazione chiara per RedBird: “Sì, anche se io con loro non ho avuto contatti”.
Sul possibile cambio di proprietà: “La cosa ci è stata detta dopo che è apparsa sulla stampa. Però qualcosa vivendo dentro la sede l’avevo percepita. Ma non è stato un problema. Alla fine quando riesci a creare un gruppo squadra speciale come il nostro queste indiscrezioni non turbano l’ambiente. A Milanello siamo andati avanti sapendo comunque che dietro avevamo una società forte sempre puntuale nei pagamenti. Certo, c’era curiosità. Qualche giocatore con il quale stavamo parlando di rinnovi ci ha detto: ‘Aspettiamo perché magari ci saranno più soldi’”.
Maldini sulle mosse del Milan sul mercato: “Da mesi ma in questo momento non abbiamo la disponibilità economica per pensare a questo salto di qualità. Anche perché siamo in una fase di passaggio. Vedremo … E in più c’è anche la questione relativa al contratto mio e di Massara. Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci “il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare”. O può essere che io dica “la vostra strategia non mi piace”. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”.